Oggi grazie ad un articolo di tom's Hardware, ho scoperto Federico Pistono un ragazzo italiano che grazie ad un approccio alla vita curioso, critico ed anticonformista è riuscito a fare un percorso del tutto non convenzionale che l'ha portato in contatto con i più importanti filosofi, scienziati, economisti e futuristi del nostro tempo.
Pistono ha scritto un libro, "Robots Will Steal Your Job, But That's OK" (acquistabile su diverse piattaforme e disponibile gratuitamente a questo indirizzo), in cui analizzava il panorama socio-economico attuale dal punto di vista del progresso tecnologico.
Dove ci sta portando la meccanizzazione? Riusciremo a uscire dalla crisi? Cosa stiamo facendo al nostro Pianeta con il consumismo più sfrenato?
Pubblico qui degli stralci della sua intervista:
Federico Pistono è un ragazzo
come tanti che percepisce qualcosa che non
va nella società attuale. Per Pistono
questa prima presa di coscienza è avvenuta a 16 anni, quando si accorse che il
sistema d'insegnamento tradizionale gli stava stretto.
"Ero interessato a molte più cose
rispetto a quelle che la scuola poteva offrirmi e mi stavano strette tutte le
strutture che imponeva. Usiamo sostanzialmente lo
stesso sistema che esisteva migliaia di anni fa per l'insegnamento; c'è un
insegnante, che spiega a 30/40 studenti che ascoltano in silenzio, prendono
appunti e alla fine fanno un test. […] La scuola sta andando verso una
standardizzazione. Oggi prendiamo dei ragazzi che sono unici, sono persone, e
cerchiamo di conformarli a un sistema che deve prepararli al mondo del lavoro,
li trattiamo come macchine. Lo ritenevo sbagliato, ma almeno preparava per il
mondo del lavoro".
"Era degradante per la tua creatività, il tuo estro,
per esprimere chi sei veramente ma almeno ti portava ad avere la stabilità
finanziaria. Questo era il patto sociale.
Quindi nessuno faceva mai quello che voleva, ma ciò che si potevano permettere
di fare. Anziché fare il musicista o l'astronauta finivamo a fare l'architetto,
l'ingegnere e l'avvocato, cioè quello che era disponibile, per avere un lavoro.
Bene, oggi non è più così".
"Il motivo per cui
non diventavamo chi volevamo essere veramente, così da avere i soldi per vivere
tramite un lavoro, è decaduto. Perciò il sistema scolastico per come
è concepito oggi non solo non serve ma è addirittura deleterio.
Da una parte distrugge la passione, la creatività e la vitalità nei ragazzi
mentre dall'altra non offre ai giovani nemmeno la prospettiva vera di una
stabilità economica che si aspettano. Quindi non serve più a niente".
"Ho quindi pensato
che ci deve essere un metodo migliore e ho iniziato un percorso personale di
apprendimento non convenzionale. A 16 anni sono andato al United World College
tramite borsa di studio, poi ho preso la laurea tradizionale in informatica, ho
fatto un corso online a Stanford in intelligenza artificiale e poi con un’altra
borsa di studio sono andato alla Singularity
University, dentro la Silicon Valley, all'interno del centro di
ricerca Ames della NASA, dove ogni anno 80 persone sono selezionate tra
migliaia per creare aziende, delle non-profit e organizzazioni di altro tipo
che abbiano un impatto positivo sulla vita di almeno 1 miliardo di persone in
meno di 10 anni, facendo leva sulle tecnologie in avanzamento esponenziale (che
consentono di raggiungere grandi gruppi di persone molto rapidamente)".
"Nell'attuale sistema economico la perdita del lavoro a causa di macchine, robotica, intelligenza artificiale e via dicendo è certamente una tragedia. Tu perdi un lavoro che non puoi più riavere, allo stesso tempo hai difficoltà nel trovarne un altro in un diverso settore, perché anche quel lavoro probabilmente è già stato automatizzato, o lo sarà a breve", ha affermato Pistono, prendendo ad esempio i progetti di automobili che si guidano da sole, come la Google Car.
"Se guidi un camion o un taxi per vivere sappi che nel giro di qualche anno gran parte dei veicoli sarà automatizzata. E se pensi che non sia un problema, e che magari potrai andare a fare il giardiniere, sappi che probabilmente anche quel lavoro verrà automatizzato… e così via. Diventa un gioco impossibile dove rincorri un qualcosa che è sempre più veloce di te".
Secondo Pistono in meno di 20 anni sarà impossibile competere con le macchine a ogni livello. "Quando ne parlavo quattro anni fa mi davano del pazzo, mi dicevano che non ero un economista, che non capivo niente. Adesso Nobel per l'Economia come Paul Krugman e grandi istituzioni come la Oxford Martin School of Economics mi danno ragione e confermano i miei dati. La cosa inizia a essere preoccupante".
"Quello che tento di fare con il mio libro è mettere in discussione il modello economico attuale", afferma Federico Pistono, che aggiunge "se non lo facciamo la disuguaglianza sociale continuerà ad esacerbare. […] Bisogna affrontare il periodo di transizione come un passaggio a un altro sistema economico. In particolare penso che ci sia il bisogno di aggiornare le proprie competenze imparando cose nuove. Molti stanno tornando a scuola per imparare perché la loro precedente specializzazione è ormai obsoleta. Le scuole però sono vecchie, ci mettono troppo a cambiare, quando invece dovrebbero aggiornarsi ogni sei mesi".
"Anche aggiornandosi con nuove conoscenze, un sistema economico dove robotica e intelligenza artificiale crescono in modo esponenziale non è sostenibile. Bisogna chiedersi in che direzione andare e usare le conoscenze apprese per spostarsi verso un differente sistema che io chiamo società open-source. È un sistema in cui tutta la conoscenza umana - medica, tecnologica e altro - viene resa ad accesso pubblico, rilasciata tramite una licenza libera (es: Creative Commons). Questo ci serve per far sì che nel 2030 nessuno dovrà più lavorare per vivere una vita dignitosa".
Le tecnologie che oggi sono agli albori, come la stampa 3D, secondo Pistono potranno stampare a livello molecolare usando pochissima energia e materiali decomposti dai rifiuti. Le stampanti potranno inoltre ricevere energia dal Sole, grazie a nanotecnologie capaci di catturare energia a un'efficienza impensabile oggi. "Immaginate se tutto ciò che ci serve - dagli oggetti fisici ai servizi - diventa frutto d'intelligenza condivisa. I costi verrebbero abbattuti, portandoli quasi a zero. Tutto questo è impossibile fino a quando esiste un sistema di brevetti o il copyright come li intendiamo oggi".
"Dobbiamo abbandonare idee come i brevetti e il copyright per passare nell'arco di 20 anni a una società open source in cui l'accesso a ciò che ci serve per vivere è gratuito, libero e disponibile a tutti, non perché c'è un sistema centralizzato comunista, ma perché ognuno di noi, oppure ogni comunità, ha accesso alle risorse che servono per una vita dignitosa. Il resto si scambierà tra paesi: ci sarà un mercato, ma sarà molto diverso, perché non si dipenderà dall'esterno per il 90% (N.d.R. come avviene oggi per l'Italia), ma magari per solo il 5%".
Insomma meccanizzazione e robotica sono opportunità per creare un ciclo produttivo efficiente, a patto che l'uomo cambi mentalità e anteponga alla propria natura istintiva e distruttrice il bene comune e lo sfruttamento al massimo delle risorse (limitate) presenti sul nostro Pianeta. Oggi la popolazione povera conta miliardi d'individui e troppe persone muoiono per carenza di cibo, soprattutto in tenera età. Una vergogna per una società dello spreco come quella odierna.
Come fare però a indurre il cambiamento se i governi e i potenti del mondo altro non conoscono che numeri sul PIL (prodotto interno lordo) e non danno davvero il via a una transizione verso un nuovo modo di vivere? "Ritengo che si possa cambiare con la convergenza di due cose", ha affermato Pistono, "la prima è una tecnologia adeguata a permettere la transizione e la seconda è una presa di coscienza e un cambiamento di mentalità, che sono due cose che vanno a braccetto".
"[…] Pensate all'Internet delle cose, dove qualunque oggetto può spedire informazioni sulla rete su quanto vede, sente, su te stesso e chi ti sta intorno. Se non c'è un sistema di coscienza sociale adeguato si crea uno squilibrio enorme. Immaginatevi uno scandalo come quello fatto emergere da Edward Snowden nell'epoca dell'Internet delle cose. Oppure pensate ai chip sottocutanei, che ora sono usati in ambito medico, ma in futuro saranno diffusi come tecnologia in grado di migliorare le nostre capacità. Immaginatevi se quelle tecnologie fossero regolate da software proprietario, con migliaia di brevetti alla spalle e magari una backdoor sfruttabile da servizi segreti, terroristi, da qualche cracker (black hat) o malintenzionato, che sia un singolo, un governo o una multinazionale con accesso al tuo corpo o alla mente. Se non ripensiamo a usare la tecnologia in modo corretto, avremo problemi in futuro".
Sì, un pensiero che in parte o totalmente si può condividere, ma chi dice alle aziende che quanto hanno fatto sinora non va più bene? "È un grosso problema, ma se non vogliono diventare le prossime Kodak che un giorno sono leader di mercato e il giorno dopo sono in bancarotta, devono adattarsi".
"Una delle cose che bisogna fare a livello sociale è la riduzione dell'orario di lavoro, un passaggio che non penso avverrà facilmente a livello politico. Alcune aziende dovrebbero iniziare a imporre una riduzione dell'orario di lavoro internamente così da poter occupare più persone. E se riescono a usare bene la tecnologia possono rimanere competitive sul mercato, tenere stipendi alti e far lavorare di meno. Non è una scelta che molte aziende si sentono di fare perché immediatamente le rende meno competitive degli altri", afferma Pistono.
Aleksej Stachanov, a centro foto |
"Se la scelta dovesse essere fatta a livello legislativo, ci troveremmo davanti a un quadro in cui le aziende di una nazione si adeguano, ma poi subentra un problema di competitività con quelle estere. Quindi il problema è molto complesso, non so come si possa risolvere magicamente ma credo che bisogna ripensare al sistema di brevetti, aprendo le conoscenze e osservando che è possibile ricavarne maggiore beneficio. Prendiamo Google, che malgrado non sia aperta quanto vorrei usa Android, che è un sistema aperto basato su Linux, il lavoro della comunità e di altre aziende, offrendo un software non solo valido ma che ora è anche il più diffuso al mondo. Il sistema aperto ha vinto su quello chiuso come quello di Apple, era inevitabile. Per il futuro dovremo spostarci verso la libertà".
Nel libro Federico Pistono affronta anche il tema della felicità nella società moderna. Nel capitolo dedicato ci sono diversi raffronti tra reddito e felicità, dove si scopre che superare un certo tetto di reddito mensile non porta maggiore felicità, e allo stesso modo l'aumento del PIL non è sinonimo di felicità personale, forse un fattore che andrebbe maggiormente portato al centro della nostra vita. Pistono mi ha anche parlato della sua idea di "forbice sociale", cioè la differenza tra lo stipendio minimo e massimo, regolamentata per legge.
"Questo aiuterebbe tantissimo l'economia. Oggi abbiamo una forbice di 1000 o più in alcuni casi. Ci sono manager che guadagnano 3/4 milioni quando magari l'ultimo dipendente dell'azienda porta a casa 800 euro. Capisco che chi ha un ruolo di responsabilità o fa di più debba guadagnare maggiormente di chi fa un lavoro meno importante. Però non è possibile che un lavoro sia 1500 volte più importante di chi si spacca la schiena nella catena di montaggio".
"Facendo sì che tutta la ricerca finanziata con soldi pubblici - università, bandi europei, etc - sia messa in open source, cioè diffusa a tutti, e mettendo una forbice sociale che conti anche i bonus, magari impostata a 20 volte il salario minimo e applicando un tetto simile anche le pensioni, troveremo soldi sufficienti per pagare un sussidio di disoccupazione - o reddito di dignità - per affrontare la transizione".
Il libro dà anche dei consigli su cosa possiamo fare come singoli individui. Se v'interessa l'argomento potete acquistarlo per prenderne visione, ma per consentirvi di farvi un'idea ho chiesto a Pistono quali sono le cose facili da fare per cercare d'invertire la rotta rispetto al modello socio-economico attuale.
"Una delle cose che si può fare è pensare a ciò che ci rende felici. Tra queste c'è sicuramente passare del tempo con la famiglia o persone care. Un buon modo per farlo e risparmiare soldi è aprire un piccolo orto in giardino, oppure uno spazio che può essere anche il tetto, o addirittura dentro in casa, grazie un orto verticale creato con bottiglie di plastica, oppure con il sistema idroponico, che richiede pochissima acqua e non contempla pesticidi. Così si riduce, almeno in parte, la dipendenza da supermercati, si produce qualcosa in casa e si sta insieme".
"Un'altra cosa che si può fare è pensare se effettivamente servono tre auto in famiglia, e se non è possibile prendere la bici ogni tanto per magari finire con l'accorgersi che l'auto non serve quanto pensiamo. Così la si può vendere e magari quando se ne ha l'esigenza la si affitta per i giorni necessari. Insomma pensare come spendere meglio i soldi e il tempo per essere più felici, anziché rincorre le spese assurde che dobbiamo sostenere. La persona ricca è chi ha un euro in più di quello che gli serve. Se tu guadagni 2000 euro al mese ma ne spendi 2500, sei povero; se ne guadagni 1500 ma te ne servono 1000, sei ricco. Insomma la domanda che dobbiamo porci è: le cose che ho e le cose che faccio mi servono e mi rendono felice? Se la risposta è no, allora si possono tagliare. Inoltre si può sostenere che chi sta già lavorando alla transizione, come chi lavora in progetti open source. Più sosterremo questi progetti, più facile sarà la transizione".
Per questo ha fondato Esplori (qui il sito web), "il mio progetto a impatto positivo esponenziale" sottolinea Federico. L'obiettivo di Esplori è dare accesso a tutti a strumenti e risorse per imparare qualsiasi cosa, indipendentemente dalla posizione geografica, dalla lingua, o dalla propria situazione economica.
"C'è un grande vuoto, ci sono persone che vogliono imparare cose, in particolare perché il loro lavoro viene eroso dalla meccanizzazione e quindi devono aggiornarsi. Il modo migliore per farlo è tramite una piattaforma video online, per accedere alle conoscenze in qualunque lingua e materia, non solo materie tradizionali ma anche conoscenze pratiche che magari di permettono di costruire qualcosa manualmente. Qualsiasi cosa non coperta dai curricula tradizionali ma che sia utile", afferma Pistono.
"Se sei un esperto in qualunque cosa potrai andare su Esplori, aprire il tuo account, creare il tuo corso e condividerlo con chi ti pare e avere gratuitamente gli strumenti per pubblicarlo e tradurlo. Il tuo corso potrai poi decidere se metterlo a pagamento oppure no. Noi forniamo l’ecosistema e cerchiamo di promuovere l’accesso alla conoscenza libera, ma ciò che farai delle tue creazioni sarà una tua scelta".
Beh tanti complimenti a Federico Pistono ed un in bocca al lupo per il nuovo progetto!
Beh tanti complimenti a Federico Pistono ed un in bocca al lupo per il nuovo progetto!
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